Un robot ti farà licenziare? Ecco perché metà dei posti di lavoro è a rischio
Che la rivoluzione tecnologica implichi un pesante impatto sul mondo del lavoro non è una novità. Da vent’anni ne ha scritto Jeremy Rifkin (La fine del lavoro), da quindici Bill Joy, il cervello di Sun Microsistem ribattezzato il “Thomas Edison di Internet” (nel 2000 su Wired lo profetizzò in Perché il futuro non ha bisogno di noi).
I fatti hanno dato loro ragione. All’innovazione tecnologica si sono aggiunte poi altre variabili, come l’invecchiamento della popolazione mondiale, che ha dato linfa alle professioni legate alla salute.
Ma il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista) è che questo è solo l’inizio. Secondo due studiosi britannici, Carl Benedikt Frey della Oxford Martin School e Michael A. Osborne del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Oxford, negli Stati Uniti sono a rischio robotizzazione il 47% dei posti di lavoro nei prossimi 10-20 anni.
Percentuale che in Europa sale al 50%, stando ai dati della Fondazione Bruegel. Nel loro studio The future of employment: how susceptible are jobs to computerization?, i due studiosi britannici hanno stimato con un processo Gaussiano di classificazione il “rischio computerizzazione” di 702 diversi tipi di lavoro, da quelli tradizionali a quelli digitali, dalle occupazioni manuali a quelle professionali. Il risultato è per certi versi sorprendente. Vediamo in dettaglio quali sono le occupazioni al tramonto per gli umani e quelle che si salveranno.
Quelli a termine sono:
1. I lavori a rischio robotizzazione / Receptionist: 96% di probabilità di essere sostituiti Quello di receptionist e addetti agli uffici informazioni è uno dei lavori più a “rischio automazione” secondo la ricerca della Oxford University: il mondo della tecnologia, con le app per smartphone e i “chioschi digitali”, sta minacciando concretamente queste occupazioni
2. I lavori a rischio robotizzazione / Commesse: 92% di probabilità di essere sostituite
Non esaltanti anche le prospettive per le commesse del settore retail: in tutto il mondo si stanno moltiplicando infatti le casse automatiche a self service, come quella della foto, e il processo è destinato a proseguire. Wal-Mart solo nel 2012 ne ha installate circa 10mila in centinaia di punti vendita.
3. I lavori a rischio robotizzazione / Taxisti e autisti: 89% di probabilità di essere sostituiti Per taxisti e autisti non c’è solo la minaccia molto concreta di Uber, il servizio che permette di prenotare un’auto con conducente via smartphone. La prospettiva nel futuro (anteriore) è quella di vedersi scippato il lavoro dalla Google Car, l’auto senza volante, acceleratore e freno che si guida da sola.
4. I lavori a rischio robotizzazione / Consulenti finanziari: 58% di probabilità di essere sostituiti La rivoluzione digitale potrebbe travolgere anche il mondo dei consulenti finanziari fisici, sempre più in difficoltà rispetto ai consulenti low cost “a distanza” delle piattaforme internet di financial advisor. Un fenomeno poco sentito in Italia, almeno per ora, ma già tangibile nel mondo anglosassone.
Quelli che si salveranno sono:
1. I lavori che resteranno agli umani / Maestre elementari: 0,4% di probabilità di essere sostituiti La formazione via internet è una realtà ormai consolidata, ma passeranno molti anni prima che qualcuno progetti un robot in grado di sostituire una maestra elementare. Il mix di qualità psicologiche e affettive indispensabili per insegnare ai bambini non è facile da replicare.
2. I lavori che resteranno agli umani / Chirurghi: 0,4% di probabilità di essere sostituiti Anche in questo caso la precisione, la capacità analitica e di reazione rapida in situazioni difficili non può prescindere dalle capacità dell’uomo. Essere sotto i ferri di un robot non è ancora una prospettiva entusiasmante.
3. I lavori che resteranno agli umani / Avvocati: 3,5% di probabilità di essere sostituiti
Il robot avvocato non è dietro l’angolo, ma attenzione: a rischio secondo lo studio britannico sono gli assistenti legali (94% di possibilità di essere sostituiti da macchine), le cui mansioni possono essere in parte replicate dall’insieme delle tecnologie future.
4. I lavori che resteranno agli umani / Musicisti e cantanti: 7,4% di probabilità di essere sostituiti Di esperimenti ne sono stati fatti: per esempio la cantante pop giapponese Hatsune Miku, che si è scoperta poi essere un “Vocaloid”, un sintetizzatore cantante dotato di ologramma e creato da Crypton Future Media. Ma Lady Gaga e Giovanni Allevi non sono in pericolo: per ora il mondo della musica non può prescindere dagli esseri umani.