Nuovo richiamo di uova contaminate da fipronil
Nuovo richiamo di uova contaminate da fipronil. Coinvolti i marchi Cisam, Ovibon e Saccoccio. Dall’Italia 52 segnalazioni e 5 richiami
Il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo per alcuni lotti di uova di gallina per la presenza di livelli di fipronil oltre la soglia di tossicità acuta. Le uova coinvolte sono prodotte dalla società agricola Cisam e sono vendute con i marchi Cisam, Ovibon e Saccoccio.
Sono stati sottoposti a richiamo esclusivamente i lotti di produzione con date di scadenza dal 22/09/2017 al 17/10/2017 di uova di varia tipologia da allevamento in gabbia.
Nelle uova coinvolte è stato riscontrato un livello di fipronil pari a 0,82 mg/kg, al di sopra del livello di tossicità acuta fissato a 0,72 mg/kg. Si raccomanda di non consumare le uova dei marchi e lotti coinvolti e di riconsegnarle presso il punto vendita d’acquisto.
I dati rilevati dal sistema di allerta alimentare europeo indicano che dall’inizio della crisi ad venerdì settembre 2017 l’Italia aveva inviato a Bruxelles 52 notifiche su prodotti e uova contaminati da fipronil (anche se solo in cinque casi i prodotti sono stati richiamati per le quantità elevate e si è proceduto a informare i consumatori). Negli altri casi c’è stato il ritiro dagli scaffali. Le notifiche e gli aggiornamenti rilevati dal Rasff in Europa per il fipronil sono attualmente 648 e i paesi coinvolti 55.
Il fipronil è considerato “moderatamente tossico” per l’uomo dall’Oms e il suo impiego è vietato negli allevamenti avicoli in Europa. Il rischio per i consumatori resta comunque molto basso: secondo l’Agenzia per la salute pubblica tedesca, un bambino con un peso di 16,5 kg potrebbe mangiare 1,7 uova, mentre un adulto di 65 kg potrebbe mangiare fino 7 uova in un solo giorno, senza superare i valori di sicurezza