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Le nocciole sono a rischio contraffazione

Le nocciole sono a rischio contraffazione

nocciole

VITERBO – Occhi puntati sulle nocciole, i preziosi frutti della Tuscia sono a rischio contraffazione. ”Ci rubano anche le nocciole! La contraffazione dei prodotti agroalimentari italiani, favorita da una legislazione europea ancora drammaticamente carente sul fronte della tutela delle distintività e biodiversità identitarie degli stati membri, fa passi da gigante e ci mette ogni giorno davanti a nuove scoperte. Stavolta, inspiegabilmente, sotto scacco sono le nostre nocciole Dop, vanto della Tuscia”. È il commento di Alberto Frau, direttore della Coldiretti di Viterbo, alla notizia della registrazione in Olanda, come cultivar nazionali, delle varietà di nocciole che sono alla base della Dop Romana e delle Igp Piemonte e Giffoni, denominazioni di origine italiane tutelate in Ue. Si tratta della tonda gentile trilobata delle Langhe, che in Italia viene commercializzata come nocciola del Piemonte Igp, della nocciola tonda gentile Romana, insignita dalla Dop nocciola Tonda Romana e della cultivar nocciola tonda di Giffoni, che risponde alla Igp nocciola di Giffoni. ”Una violazione che, per fortuna, non è passata inosservata, – fanno sapere dalla Coldiretti – visto che sulla anomala registrazione, dietro segnalazione di alcuni europarlamentari, sta già indagando il ministero delle politiche agricole che ha attivato il proprio ufficio delegato alla repressione frodi”.

”Affronteremo anche questa nuova, plateale aggressione ai danni del Made in Italy – dice il presidente della Coldiretti provinciale Mauro Pacifici – come abbiamo già fatto quando siamo scesi in piazza per protestare contro la possibilità di utilizzare polvere di latte per fare formaggi o come quando abbiamo protestato per difendere olio e vino da provvedimenti che avrebbero addirittura legalizzato pratiche criminali di cosiddetto italian sounding, cioè la produzione e commercializzazione di specialità alimentari con nomi o immagini di luoghi simbolo del nostro Paese, ma interamente realizzate all’estero e chissà con quali materie prime. La solerzia con la quale le autorità si sono attivate per sventare questa sfacciata e clamorosa contraffazione ci conforta. La nocciola tonda gentile continuerà ad essere solo italiana, di Viterbo. Con buona pace per chi in Olanda – conclude Pacifici – ha pensato di impadronirsi, con un tratto di penna, della nostra storia e del lavoro dei nostri coltivatori”.