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Nas seize dietary supplements in FlorenceNas sequestrano a Firenze integratori alimentari

Nas seize dietary supplements in FlorenceNas sequestrano a Firenze integratori alimentari

Integratori

Nas seize Florence dietary supplements with banned substances and dangerous for athletes. The DMAA is banned in Italy but is regularly sold on the internet The police Nas Florence and Bologna have seized 141 packages of a dietary supplement containing dimethylamine (DMAA) and 93 labels to three companies that import and sell these products to sportivi.L’inchiesta was initiated after a complaint from an athlete’s results failed a doping control at the Winter Olympics in Sochi, as a result of a dietary supplement product sold in the US but in Italy. The preparation contained dimetilamilammina which was not declared on the label. The DMAA is a highly stimulating substance included in the list of drugs considered doping, famous for its many adverse effects, so that it prohibited a bit ‘all over the world. Despite these three athletes at the last six Olympic Games (the hockey player Lithuanian Vitalijs Pavlovs, the cross-country skier and biathlete Evi Sachenbacher-Stehle and Italian bobsledder William Frullani) were positive for DMAA. The curious thing is that all athletes have admitted to taking a not clearly defined “dietary supplement” herbal supplements 481055417 These dietary supplements are sold freely on the internet banned by large and very large operators of E-commerce But we are not faced with drugs sold under the counter in some gyms, but products sold freely on the internet for large and very large e-commerce operators, although not meeting the safety requirements of Europe and the USA. The real problem is not about the use of performance-enhancing drugs by athletes little wiser, but e-commerce carried out by some American and European sites that continue to operate outside of each rule, including the anti-doping rules. These sites are presented in a very respectable to the consumer, in Italian, sometimes in open defiance of the national and Community legislation. Unfortunately, the controls are missing, so now get a supplement banned in most countries by buying it at a site apparently legal is a snap. supplements 57450468 To curb this illegal trade would be enough to enforce rules and penalties that exist The laws are there. Who sells over the Internet supplements targeted to Italian citizens must comply with the European standards and those in force in our country as well as notify, like other operators, the list of products to the Ministry of Health. To curb this illegal trade would be enough to enforce rules and penalties that exist without timidity and procrastination, as usually happens. The Food Done for years on a campaign against the sale of supplements DMAA. This intervention Nas perhaps could be done two years ago, but it’s finally in the right direction

Nas sequestrano a Firenze integratori alimentari con sostanze proibite e pericolose per gli atleti. La DMAA è vietata in Italia ma è venduta regolarmente via internet

I Carabinieri dei Nas di Firenze e Bologna hanno sequestrato 141 confezioni di un integratore alimentare contenente dimetilammina ( DMAA) e 93 etichette a tre aziende che importano e vendono questi prodotti agli sportivi.L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia presentata da un atleta risultato positivo ad un controllo antidoping alle olimpiadi invernali di Sochi, a causa di un integratore alimentare prodotto in USA ma venduto in Italia . Il preparato conteneva dimetilamilammina che però non era dichiarata in etichetta.

Il DMAA è una sostanza fortemente stimolante inclusa nell’elenco dei farmaci considerati dopanti, famosa per i numerosi effetti avversi, tanto da essere vietata un po’ in tutto il mondo. Nonostante queste premesse tre atleti su sei alle ultime olimpiadi (il giocatore di hockey lituano Vitalijs Pavlovs, la fondista e biatleta Evi Sachenbacher-Stehle e il bobbista italiano William Frullani) sono risultati positivi al DMAA . L’aspetto curioso è che tutti  gli atleti hanno ammesso di assumere un non meglio definito “integratore alimentare”

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Questi integratori alimentari vietati sono venduti liberamente su internet da grandi e grandissimi operatori dell’e-commerce

Non siamo però di fronte a farmaci venduti sotto banco in alcune palestre, ma a prodotti venduti liberamente su internet da grandi e grandissimi operatori dell’e-commerce, anche se non rispondono ai requisiti di sicurezza stabiliti in Europa e negli USA.

Il problema vero non riguarda l’impiego di sostanze dopanti da parte di atleti poco avveduti, ma l’e-commerce portato avanti da alcuni siti americani ed europei che continuano ad operare al di fuori di ogni regola, compresa la normativa anti-doping. Questi siti si presentano in maniera del tutto rispettabile al consumatore, in lingua italiana, a volte sfidando apertamente le normative nazionali e comunitarie. Purtroppo i controlli mancano, per cui oggi procurarsi un  integratore  vietato nella stragrande maggioranza dei paesi  acquistandolo in un sito apparentemente legale è un’operazione semplicissima.

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Per stroncare questo commercio illegale basterebbe applicare norme e sanzioni che esistono

Le leggi ci sono. Chi vende via internet integratori destinati anche a cittadini italiani deve rispettare le norme europee e quelle in vigore nel nostro paese oltre che notificare, come fanno gli altri operatori, la lista dei prodotti al Ministero della salute. Per stroncare questo commercio illegale basterebbe applicare norme e sanzioni che esistono senza timidezza e temporeggiamenti, come accade di solito. Il Fatto Alimentare da anni porta avanti una campagna contro la vendita di integratori a base di DMAA. Questo intervento dei Nas forse poteva essere fatto due anni fa,  ma va finalmente  nella direzione giusta