Allarme contraffazione: scoperto Prosecco made in Crimea
Venezia – La contraffazione di prodotti italiani in tutto il mondo è una delle principali problematiche del comparto agroalimentare ormai da anni. A confermarlo giunge l’ennesimo allarme lanciato da Coldiretti che, commentando le ottime performance dello spumante italiano sui mercati esteri nel 2014, ha ribadito la necessità di non abbassare la guardia sul fenomeno. “Crescono le imitazioni addirittura in Crimea, dove nonostante la guerra si è iniziato a produrre falso Prosecco che, in sfregio alle norme di tutela delle denominazioni, viene venduto nella grandi catene di supermercati dell’est Europa”, segnalano dall’associazione. “Ma in commercio ci sono anche bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania e che richiamano palesemente al nostrano Prosecco”. Una preoccupazione, come riporta l’agenzia di stampa AdnKronos, condivisa anche da Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale Veneto, che si è dichiarato assolutamente interdetto della scoperta di un Prosecco made in Crimea. “Noi sapevamo che la chiusura delle frontiere avrebbe provocato una forte contrazione delle nostre esportazioni agroalimentari ed eravamo anche a conoscenza dell’insoddisfazione del mercato russo per la mancanza dei migliori prodotti italiani”, ha dichiarato Ruffato. “Ma di certo non immaginavamo che si potesse arrivare a una contraffazione evidente e squallida”. Il politico veneto ha poi aggiunto: “Dobbiamo cercare di fermare in ogni sede questa follia, prima che i consumatori se ne abituino, rischiando poi di vedere infangati il nostro livello di qualità e di prestigio da prodotti che vengono considerati di origine tricolore, quando di italiano e di veneto non hanno proprio nulla”.